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Aida
è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio
Ghislanzoni, basata su un soggetto originale di Auguste Mariette. La prima
rappresentazione avvenne alla Khedivial Opera House del Cairo il 24
dicembre 1871, diretta da Giovanni Bottesini.
Ismail Pascià, kedivè d'Egitto, commissionò
l'opera a Verdi per celebrare l'apertura del Canale di Suez nel 1869, pagandolo
80.000 franchi, ma la prima dell'opera fu ritardata a causa della guerra
franco-prussiana. Quando finalmente la prima ebbe luogo, l'opera ottenne un
enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle opere liriche più
famose.
Aida, principessa etiope, viene catturata e
condotta in schiavitù in Egitto. Radamès, un comandante militare, è combattuto
nella scelta tra il suo amore per Aida e la sua fedeltà al Faraone. A complicare
ulteriormente le cose, Radamès è amato da Amneris, la figlia del Faraone, ma non
ricambia il sentimento della principessa. Il Re degli etiopi (Amonasro, padre di
Aida) si fa catturare, per vincere la guerra, ma nessuno conosce la sua vera
identità. Radamès dice ad Aida che la guerra finirà con un ultimo attacco.
Amonasro lo sente e fa fallire l’attacco e la guerra è vinta dagli etiopi.
Radamès si fa punire dal padre e dal Faraone e viene seppellito vivo. Aida,
innamorata di lui, si fa seppellire vicino a lui.
Scena I:
Sala del palazzo del Re a Menfi.
Aida, figlia del Re di Etiopia Amonasro, vive
a Menfi come schiava; gli Egizi l'hanno catturata durante una spedizione
militare contro l'Etiopia ignorando la sua vera identità. Suo padre ha
organizzato una incursione in Egitto per liberarla dalla prigionia. Ma fin dalla
sua cattura, Aida si è innamorata del giovane guerriero Radamès, che a sua volta
la ama. Aida ha una pericolosa rivale, Amneris, la figlia del Re d'Egitto.
Giunta Aida, Amneris intuisce che possa essere lei la fiamma di Radamès e
falsamente la consola dal suo pianto. Appare il Re assieme agli ufficiali e
Ramfis che introduce un messaggero recante le notizie dal confine. Aida è
preoccupata: suo padre sta marciando contro l'Egitto. Alla fine il Re dichiara
che Radamès è stato scelto da Iside come comandante dell'esercito che combatterà
contro Amonasro. Il cuore di Aida è diviso tra l'amore per il padre e
Scena II:
Interno del tempio di Vulcano a Menfi.
Cerimonie solenni e danza delle sacerdotesse
(coro delle sacerdotesse: "Immenso Fthà del mondo"). Investitura di
Radamès come comandante in capo (preghiera, Ramfis e coro: ("Nume, custode e
vindice di questa sacra terra").
Scena I:
Una sala nell'appartamento di Amneris.
Danze festose e musica nelle stanze di
Amneris. Amneris riceve la sua schiava Aida e ingegnosamente la spinge a
dichiarare il suo amore per Radamès, mentendole dicendo che Radamès è morto in
battaglia; la reazione di Aida alla notizia la tradisce rivelando il suo amore
per Radamès. Amneris, scoperto il suo amore, la minaccia: ella è figlia del
Faraone. Con orgoglio Aida dice che anche lei è figlia di re, ma se ne pente ben
presto. Risuonano da fuori le trombe della vittoria. Amneris obbliga Aida a
vedere con lei il trionfo dell'Egitto e la sconfitta del suo popolo. Aida è
disperata, e chiede perdono ad Amneris.
Scena II:
Uno degli ingressi della città di Tebe.
Radamès torna vincitore. Marcia trionfale. Il
faraone decreta che in questo giorno il trionfatore Radamès potrà avere tutto
quello che desidera. I prigionieri etiopi sono condotti alla presenza del Re e
Amonasro è uno di questi. Aida immediatamente accorre ad abbracciare il padre,
ma le loro vere identità sono ancora sconosciute agli Egizi. Amonasro infatti
dichiara che il Re etiope è stato ucciso in battaglia. Radamès per amore di Aida
usa l'offerta del Re per chiedere il rilascio dei prigionieri. Il Re d'Egitto,
grato a Radamès, lo proclama suo successore al trono concedendogli la mano della
figlia Amneris e fa inoltre rilasciare i prigionieri, ma fa restare Aida e
Amonasro come ostaggi per assicurare che gli etiopi non cerchino di vendicare la
loro sconfitta.
Scena:
Le rive del Nilo, vicino al tempio di Iside.
Amonasro e Aida sono tenuti in ostaggio; il
Re etiope costringe la figlia a farsi rivelare da Radamès la posizione
dell'esercito egizio. Radamès ha solo apparentemente consentito di diventare il
marito di Amneris, e fidandosi di Aida, durante la conversazione le rivela le
informazioni richieste dal padre. Quando Amonasro rivela la sua identità e fugge
con Aida, Radamès, disperato per avere involontariamente tradito il suo Re e la
sua Patria, si consegna prigioniero al sommo sacerdote.
Scena I:
Sala nel palazzo del Re; andito a destra che conduce alla prigione di Radamès.
Amneris desidera salvare Radamès, ma lui la
respinge. Il suo processo ha luogo fuori dal palcoscenico; egli non parla in
propria difesa, mentre Amneris, che rimane sul palco, si appella ai sacerdoti
affinché gli mostrino pietà. Radamès viene condannato a morte per tradimento e
sarà sepolto vivo. Amneris maledice i sacerdoti mentre Radamès viene portato
via.
Scena II:
L'interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamès; la scena è divisa in
due piani: il piano superiore rappresenta l'interno del tempio splendente d'oro
e di luce, il piano inferiore un sotterraneo.
Aida si è nascosta nella cripta per morire
con Radamès. I due amanti accettano il loro terribile destino, dicono addio al
mondo e alle sue pene, e aspettano l'alba, mentre Amneris piange e prega sopra
la loro tomba durante le cerimonie religiose e la danza di gioia delle
sacerdotesse.