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L'Italiana in Algeri
è un'opera lirica di Gioachino Rossini.
Il libretto di Angelo Anelli, un dramma
giocoso in due atti, appartiene al genere dell'opera buffa ed era stato scritto
per la musica di Luigi Mosca, autore pure lui di un'opera omonima rappresentata
per la prima volta nel 1808. Com'era abbastanza d'uso allora, Rossini riprese lo
stesso libretto (con alcuni cambiamenti affidati a Gaetano Rossi) e scrisse la
sua opera con lo stesso titolo. Il melodramma venne rappresentato per la prima
volta al Teatro San Benedetto di Venezia ed ebbe subito un ottimo successo.
Scena: Piccola sala negli appartamenti di
Mustafà, Bey di Algeri e la moglie Elvira.
Confortata dagli eunuchi, Elvira si lamenta
con la confidente Zulma della freddezza del proprio marito. Entra il capitano
dei corsari Haly, annunciando l'arrivo di Mustafà. Fattasi coraggio Elvira tenta
di parlare allo sposo, ma il Bey risponde con durezza: è inutile continuare a
seccarlo, di lei non sa cosa farne. Rimasto solo insieme ad Haly, Mustafà gli
comunica la sua decisione di liberarsi di Elvira dandola in moglie al suo
giovane schiavo italiano Lindoro. Il Bey è stanco delle proprie schiave e chiede
che, pena la morte, i corsari gli trovino una donna italiana, il cui carattere è
riconosciuto particolarmente vivace. Il giovane Lindoro, schiavo ad Algeri da
ormai tre mesi, medita sulla propria sorte di amante diviso dall'amata e
soltanto pensando alla sua cara Isabella riesce a trovare pace. Poco dopo giunge
Mustafà che gli comunica la propria decisione di dargli moglie. Lindoro cerca di
resistere a tale bizzarra proposta enunciando le qualità che una donna dovrebbe
avere per diventare sua sposa, ma il Bey non gli lascia scelta, rispondendo che
Elvira le possiede tutte.
Naufragato per una violenta burrasca, un
vascello è abbordato dai corsari. Haly ed i suoi uomini esultano per il cospicuo
bottino e per gli schiavi. Tra questi viene subito notata per la straordinaria
bellezza l'italiana Isabella. La fanciulla si lagna con se stessa per la sorte
avversa e per il pericolo in cui si trova ad essersi imbarcata alla ricerca del
fidanzato Lindoro. Subito però si fa coraggio e, tra le parole di ammirazione
degli stessi corsari che la vedono perfetta preda per il Bey, decide di
utilizzare le armi della seduzione e dell'astuzia per liberarsi da questa
situazione. Con Isabella è catturato anche Taddeo, suo compagno di viaggio e
spasimante, che per non destare sospetti viene fatto passare per lo zio di lei.
Una volta soli, Taddeo e Isabella riflettono sulla loro situazione: Taddeo è in
grande agitazione, mentre Isabella ostenta tranquillità; tra i due comincia un
diverbio che li vede sul punto di separare le loro strade, ma alla fine optano
per la prudenza e si risolvono a rimanere uniti pur sotto le mentite spoglie di
zio e nipote.
Scena: Sala nel palazzo di Mustafà.
Zulma tenta di avvicinare Elvira e Lindoro
che dichiarano di non aver nessuna intenzione di unirsi in matrimonio. Giunge
Mustafa che offre a Lindoro la possibilità di ritornare in patria, a patto che
porti con se Elvira. Il giovane pur di tornare a casa accetta. Elvira è
sconcertata della decisione ed è sul punto di chiederne conto al Bey, quando
Haly gli annuncia la cattura della splendida italiana. Mustafà non sta più nella
pelle, dopo aver invitato Elvira e Zulma ad affrettare la partenza, si abbandona
all'esultanza per la notizia. Elvira intanto è disperata perché sente di amare
ancora Mustafà, e a Lindoro che le prospetta una nuova vita in Italia, ella
dichiara di non voler partire senza aver salutato un'ultima volta lo sposo.
Scena Grande salone nel palazzo di
Mustafà.
Il Bey impaziente circondato dagli eunuchi
attende l'arrivo della nuova schiava. Haly la annuncia e, come la vedono, tutti
i presenti rimangono colpiti dalla sua bellezza. Isabella d'altra parte, capisce
subito di poter facilmente avere la meglio sul Bey ed inizia a lusingarlo con
una richiesta di consolazione: il Bey si sente già innamorato e a stento riesce
a trattenerlo Haly. Intanto si fa avanti Taddeo rivendicando, in qualità di zio,
di poter stare vicino alla nipote. Giungono Lindoro, Elvira e Zulma per salutare
il Bey prima della partenza; Isabella subito riconosce l'amato Lindoro e lo
stupore dei due non sfugge ai presenti che però non capiscono. Tosto Isabella
riprende l'iniziativa chiedendo a Mustafà chi è la donna con Lindoro. Il Bey
spiega le sue intenzioni circa il matrimonio tra Lindoro ed Elvira. Isabella gli
risponde che quello di ripudiare la moglie è un costume talmente barbaro che non
potrebbe mai amare l'uomo che lo mettesse in atto. Tra lo stupore dei presenti,
Isabella riesce così ad ottenere da Mustafà che Elvira rimanga ad Algeri e che
Lindoro diventi suo schiavo personale.
Scena:Piccola sala comune agli
appartamenti di Mustafà e di Elvira.
Mustafà è totalmente alla mercé del fascino
di Isabella: Tutti commentano divertiti la nuova situazione. Giunge il Bey e
incarica le donne di riferire a Isabella che andrà da lei per prendere il caffè,
vantandosi di saper bene come trattare una donna del genere. Elvira finge di
assecondarlo, fingendosi dalla sua parte. Usciti tutti, passa Isabella,
lagnandosi dell'infedeltà di Lindoro che la raggiunge e la rassicura del suo
amore: le spiega di non avere intenzione di sposare Elvira e di avere accettato
solamente per poter tornare in Italia e rivedere lei. Tranquillizzata, Isabella
gli dà appuntamento in un vicino bosco per accordarsi sulla maniera di fuggire
da Algeri. Uscita Isabella, Lindoro gioisce del ritrovato amore. Torna Mustafà
smanioso di rimanere solo con Isabella, ma viene fermato da Taddeo, terrorizzato
dal fatto che Haly lo stia seguendo. Il Bey spiega che se il capitano dei
corsari lo sta cercando non è per sottoporlo ad un supplizio (Taddeo è
costantemente terrorizzato dall'idea di finire impalato), bensì per insignirlo
del titolo di Kaimakan, cioè luogotenente, in segno di stima e
rispetto verso di lui nella sua qualità di zio di Isabella. Taddeo viene dunque
abbigliato alla turca, con tanto di turbante e sciabola, come si conviene al suo
nuovo status. Il Bey gli fa dunque intendere come il suo compito sia
quello di intercedere in suo favore con Isabella; Taddeo appena comprende di
dover addirittura fare da "paralume" tra la donna di cui è innamorato e Mustafà,
cerca di rifiutare, ma due occhiate di collera da parte del Bey sono sufficienti
a fargli cambiare idea.
Scena: Appartamento magnifico nella reggia
del Bey.
Elvira e Zulma riferiscono ad Isabella che il
Bey sarà da lei tra poco; la ragazza nel prepararsi con cura all'appuntamento,
impartisce una lezione di seduzione alle donne. Invita Elvira a non disperare e
le chiede di nascondersi nella stanza accanto e di lasciar fare a lei. Prende
poi ad abbigliarsi e, quando capisce di essere osservata da Mustafà, finge di
mettere tutta la propria cura nei preparativi per amore del Turco. Assieme al
Bey, furenti di gelosia, la osservano nascosti anche Lindoro e Taddeo. Mustafà,
pazzo di desiderio, ordina a Taddeo di lasciarlo solo con lei non appena
comincerà a starnutire. Lindoro introduce finalmente Isabella e Mustafà le
mostra Taddeo nel nuovo abbigliamento da Kaimakan. Mentre la ragazza osserva
divertita, Lindoro finge di partecipare alle trame di Mustafà suggerendogli che
se la ragazza si è abbigliata con tanta cura, lo ha fatto sicuramente per
piacergli. Il Bey pensa che sia giunto il momento giusto e con uno starnuto
invita Taddeo ad allontanarsi; questi però finge di non sentire e, a complicare
le cose, ci si mette anche Isabella che invita Elvira a sedersi al tavolo con
loro per prendere il caffè. Nel divertimento generale Mustafà goffamente
furibondo impreca con tutti quanti per avergli fatto saltare l'appuntamento
galante.
Scena: Nella piccola sala di prima.
Haly riflette soddisfatto su quanto accaduto
a Mustafà: lui è un uomo di mondo e sa bene che carattere abbiano le italiane.
Uscito Haly, giungono discutendo tra loro Lindoro e Taddeo: il primo lo ha
appena reso partecipe del piano di Isabella per fuggire da Algeri con il resto
degli schiavi italiani. Taddeo gli rivela di non essere lo zio della fanciulla,
ma l'amante e di considerarsi più fortunato del precedente fidanzato di lei, un
certo Lindoro. Lindoro è divertito dall'illusione di Taddeo, ma gli ricorda di
attenersi al piano stabilito. La burla ha inizio e quando giunge Mustafà furente
di rabbia, Taddeo e Lindoro lo blandiscono spiegandogli che Isabella, per
testimoniargli la propria passione, ha deciso di nominarlo Pappataci.
Mustafà è confuso: che vuol dire Pappataci? Lindoro gli spiega che questo titolo
viene conferito agli amanti instancabili (ma in realtà è il nome di un
fastidioso insetto), mentre Taddeo gli presenta la nomina come giusto
ringraziamento per la sua recente carica di Kaimakan. I due spiegano poi al Bey
quali siano i compiti del Pappataci: mangiare, bere e dormire attorniato dalle
donne. Usciti i tre, entrano Haly e Zulma dai quali apprendiamo che Isabella ha
fatto donare agli eunuchi e alle guardie una gran quantità di vino e di liquori
per festeggiare la cerimonia di nomina a Pappataci del Bey programmata per la
sera stessa.
Scena: Appartamento magnifico nella reggia
del Bey.
Taddeo apprende da Lindoro che Isabella, con
la scusa della cerimonia di nomina a Pappataci, ha ottenuto la partecipazione
alla festa di tutti gli schiavi italiani. Giunge infatti la ragazza, a seguito
di un nutrito gruppo di italiani, che si dichiarano pronti all'azione. Isabella
li incita con fierezza alla riscossa e rimprovera Taddeo delle sue risate,
avvertendolo che potrebbe essere lui stesso a finire deriso. Invita poi l'amato
Lindoro a pensare alla patria e a prendere esempio dal valore dei suoi
connazionali. Dopo essersi assicurata della prontezza all'azione dei suoi
uomini, Isabella si abbandona alla speranza di rivedere la sua patria. Intanto
Taddeo, illudendosi, pensa soddisfatto che tutto il piano architettato da
Isabella sia stato fatto allo scopo di tornare con lui. Giunge Mustafà, lo segue
Lindoro con una parte degli schiavi vestiti bizzarramente da "Pappataci":
Lindoro presenta Mustafà al gruppo che si dichiara disposto ad accoglierlo nella
confraternita. Dopo che anche il Bey è vestito con gli abiti da Pappataci,
Isabella chiede a Taddeo di leggere i compiti a cui dovrà obbedire per essere
degno di tale carica, sotto giuramento solenne: non vedere, non sentire e
tacere. Il compito del Pappataci è quello di mangiare, bere e tacere. Il Bey
riferisce di aver capito perfettamente e di saper eseguire tale compito meglio
di chiunque altro. Per provare se il nuovo candidato sia degno della carica,
viene fatta introdurre una mensa imbandita di vivande che il candidato dovrà
consumare rimanendo impassibile a ciò che vede e a ciò che sente. Nel frattempo
si avvicina un vascello, dal quale gli schiavi europei invitano ad affrettare la
partenza. Quando Isabella e Lindoro si avviano insieme, Taddeo comprende allora
che i due sono amanti. Cerca di avvertire Mustafà che, pensando faccia tutto
parte della prova, si rifiuta di dargli ascolto. A Taddeo non resta che fare
buon viso a cattiva sorte ed imbarcarsi pure lui, anche e soprattutto per
evitare la vendetta di Mustafà. Quando, scosso da Elvira e Zulma, il Bey si
accorge dell'inganno, cerca di chiamare le sue guardie, molte delle quali sono
però ubriache. Mustafà si dichiara pronto di tornare all'amore della moglie:
basta con le italiane. Gli italiani si allontanano dunque felici e la concordia
è ristabilita. Il tutto si chiude con una morale: una donna, se lo vuole, con le
sue arti di seduzione può ingannare chicchessia.